“Diluvio rock, la fine del mondo a teatro” al teatro delle Briciole - 20 dicembre
Daytona Business Hotel segnala lo spettacolo di Paola Crecchi "Diluvio Rock, la fine del mondo a teatro" che andrà in scena sabato 20 dicembre presso il Teatro delle Briciole.
Un musical eco-mitologico sul grande tema del diluvio universale e sulla speranza di un nuovo inizio. L’idea è al centro di «Diluvio rock», la produzione del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti in scena il 20 dicembre alle 21 nell’ambito della rassegna per le famiglie «Weekend al Parco». Rivolto a spettatori dai 7 anni, lo spettacolo è scritto e diretto da Paola Crecchi, anche interprete con Riccardo Reina e Dario Andreoli (biglietti in vendita alle librerie Feltrinelli di Via Farini e del Barilla Center, al Teatro al Parco e on-line sul sito www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole, informazioni tel 0521 989430/992044).
Una donna cieca, il suo giovane accompagnatore e un tecnico teatrale vengono sorpresi da una pioggia incessante che li costringe a condividere l’attesa di un pericolo incombente, mettendo a confronto le loro diverse personalità: la rabbia e le speranze del giovane, il pragmatismo del tecnico, la saggezza della donna e la sua esperienza delle cose umane. Da un evento meteorologico eccezionale nasce così un viaggio intorno al tema del diluvio universale, del grande accadimento catastrofico con cui dall’antichità l’uomo ha raccontato a se stesso la necessità di una fine e di un nuovo inizio del mondo, che liberi l’umanità dai propri errori. Un mito che assume, nell’epoca del mutamento climatico prodotto dall’inquinamento dell’uomo, una valenza di metafora ecologica e di potente simbolo dell’urgenza di un rinnovamento.
Il racconto biblico dell’Arca di Noè, i miti greci e altre «favole» che risalgono al tema della fine del mondo, prendono sulla scena la forma di un musical eco-mitologico. Le ballate rock, in cui si esprime l’ansia di rinnovamento del ragazzo e la sua insoddisfazione di un presente inaccettabile, si scontrano con il meschino realismo del tecnico e si intrecciano con le affabulazioni preveggenti della cieca e con i suoi racconti dal mito e dalla letteratura. Musica rock e narrazione si mescolano con il linguaggio visivo del teatro di figura e di videoillustrazioni che come in un graffito virtuale aprono una finestra sul mondo e sulle cose da salvare.
In un universo giunto alla soglia della catastrofe e dove manca tutto, l’umile carta da giornale, elemento protagonista della scenografia dello spettacolo, diventa il materiale con cui si può fare tutto: l’arca salvatrice, il re e la regina che rigenerano il mondo, i nuovi uomini e le nuove donne del dopo-diluvio. Attraverso la fantasia e la sapienza costruttrice e l’autonomia della finzione teatrale, la semplice e fragile carta può farsi strumento di immaginazione, di lungimiranza, di veicolo della memoria collettiva.
Testi tratti da www.oggiaparma.it